Regione Toscana
Accedi all'area personale

Zone umide

Zone umide

Le zone umide di Bientina sono un sistema ecologico complesso formatosi sull'antico letto del Lago di Bientina, prosciugato nel XVIII-XIX secolo.

Descrizione

Le zone umide della Toscana Settentrionale con la loro posizione di “cerniera geografica” tra l’Italia mediterranea peninsulare e l’Italia continentale - svolgono da sempre un ruolo importante nella conservazione della biodiversità, anche su scala nazionale ed europea. La posizione geografica particolare, unita alla presenza dell’acqua e dell’umidità che esercita un potere di termoregolazione, fanno sì che in queste zone si sia mantenuto un microclima adatto alla conservazione di specie botaniche importanti: qui convivono contemporaneamente “flore fredde” di origine nordica e glaciale insieme a “flore calde” relitte di clima Atlantico o addirittura preglaciale (Terziario).

Tra queste aree palustri, l’alveo dell’ex Lago di Bientina (che fino al 1859 è stato il più esteso lago della Toscana e poi quasi interamente prosciugato a seguito delle bonifiche della seconda metà del XIX secolo), ha mantenuto in gran parte le sue valenze botanico-vegetazionali.

è invece incrementata notevolmente negli ultimi 30 anni la presenza di avifauna acquatica migratoria, soprattutto grazie all’istituzione di aree protette e riserve naturali che hanno reso possibile il ripristino di habitat palustri e specchi d’acqua, laddove si trovavano fino a poco tempo fa solo campi di monocolture di mais e girasoli.

Il Bottaccio di Tanali, il Chiaro nuovo, il Bottaccio della Visona e il Lago della Gherardesca, costituiscono ormai una rete di superfici acquatiche e paludose nelle quali l’avifauna trova rifugio e ha ripreso a nidificare; il Padule di Bientina, nel suo insieme, dal 2020 in poi ha sempre registrato ogni anno da 12000 a 14000 presenze di uccelli svernati: una delle più alte concentrazioni avifaunistiche della Toscana. Folaghe, alzavole, pavoncelle, beccaccini, cavalieri d’Italia, germani sono ogni anno frequentatori assidui del Padule, insieme anche ai numerosi Ardeidi (airone cenerino, airone bianco maggiore, garzette) e ai Rapaci diurni e notturni.

La biodiversità animale è certamente collegata al mantenimento della biodiversità della vegetazione: la presenza di numerose associazioni vegetali offre habitat diversificati che corrispondono a possibili nicchie ecologiche per la fauna: nel Padule di Bientina si va dai boschi igrofili di ontano nero e pioppo, ai boschi mesofili di farnie e aceri; dai canneti palustri di Phragmites australis ai magnocariceti del sarello (Carex elata); dagli specchi d’acqua temporanei, ai prati umidi, fino ai fossi e ai canali. Insomma, un mosaico di ambienti diversi (molti dei quali sono anche considerati habitat prioritari ai sensi della Direttiva Europea Habitat (92/43/CEE)) che non possono che favorire una elevata biodiversità.


per INFO & VISITE GUIDATE

CEA Bientina – Legambiente Valdera

  • telefono: Luciano Carlotti 328 0873420 o Carlo Galletti 338 6716062
  • e-mail: ceabientina@gmail.com

Indirizzo

Via Cristoforo Colombo, 18, - 56031 località Caccialupi - Bientina (PI)

Modalità di accesso

Accesso libero, visite guidate organizzate.

Ultima modifica: martedì, 26 agosto 2025

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Valuta da 1 a 5 stelle la pagina

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio !

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà? 1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri