Cultura 25 gennaio 2021

Anniversario Giulio Regeni

Anniversario della morte del ricercatore italiano Giulio Regeni

Il 25 Gennaio 2016, un giovane ricercatore italiano di nome Giulio Regeni fu rapito al Cairo. 

Nove giorni dopo, il suo corpo venne ritrovato senza vita, sfigurato a causa delle torture subite. 

Oggi sono cinque anni esatti dal momento della sua scomparsa.

Cinque anni di silenzi ed ombre, cinque anni senza verità.

In occasione di questo triste anniversario, riportiamo una riflessione di Beatrice Pagni, consigliera con delega alla Cultura e alla Memoria:

“Cinque anni senza Giulio, «giovane contemporaneo», e cinque anni con Giulio, per Giuli, accanto a Paola, Claudio e Irene.

Quest’anno, per ovvi motivi, non potremmo riunirci fisicamente la sera del 25 Gennaio. Ma non dimentichiamo, nemmeno per un attimo, cosa significhi questa data per chi, come la nostra Amministrazione, ha deciso di tingersi di giallo e accendere una luce sulla storia di Giulio Regeni, che cinque anni fa, esattamente oggi, veniva sequestrato al Cairo per essere sottoposto a giorni di torture mortali.

Vista l'impossibilità di accendere fiaccole nelle piazze, abbiamo deciso di accenderle in rete: i cinque anni che ci separano dalla sparizione forzata di Giulio Regeni e dal ritrovamento del suo corpo, reso quasi irriconoscibile dalla tortura, hanno visto una mobilitazione importante da parte della società civile italiana.

L’intero paese si è stretto solidale attorno alla famiglia Regeni che, a sua volta, ha assunto con coraggio e generosità l’onere di dare voce al dolore, alla rabbia ed allo sdegno che in questi cinque anni hanno accompagnato le indagini; solo qualche giorno fa la procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio dei quattro membri dei servizi segreti egiziani ritenuti responsabili del sequestro, delle torture e della morte del giovane ricercatore friulano.

Vogliamo continuare a esser parte della scorta mediatica che ha invaso il mondo di giallo consapevoli che nulla più della dignità e della forza di Paola Deffendi e Claudio Regeni rappresenta il carburante che alimenta la straordinaria campagna che chiede #veritapergiulioregeni. A cui purtroppo si è aggiunta un’altra richiesta, quella di libertà per Patrick Zaki, in carcere da quasi un anno.

Nell’attesa angosciante di migliaia di persone che aspettano di vedere Patrick finalmente libero di poter tornare ai suoi studi e alla sua vita, noi continuiamo con quest’azione intensa, inarrestabile, che non si esaurirà fino a quando non sarà garantita piena giustizia per l’atroce assassinio di Giulio che vogliamo ricordarlo, è stato uno studioso, un ricercatore, un viaggiatore curioso, un figlio.

In questa vicenda la verità storica appare peraltro già evidente; quando con essa coinciderà quella giudiziaria, sarà stato finalmente fatto un passo avanti. Perché ci sono corpi che, a volerli ascoltare, parlano con forza come quello di Giulio sul quale sua madre vide «tutto il male del mondo». È un male attuale, che non si arresta, e che siamo chiamati a riconoscere, senza distogliere lo sguardo. Un corpo che chiede giustizia e che non merita un sesto anniversario senza verità.”

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