Le metodologie di lotta alla processionaria del pino variano in relazione al momento del ciclo biologico nel quale l'insetto si trova. Si indicano di seguito alcune strategie di lotta da poter attuare:
- All’inizio del periodo estivo possono essere utilizzate delle trappole a ferormoni (cioè a base di sostanze chimiche prodotte naturalmente dalle femmine per attirare i maschi). Il momento migliore per disporre le trappole è il mese di giugno, quando si hanno gli sfarfallamenti degli adulti. Tale metodologia è da ritenere però un mezzo di lotta solo complementare.
Consente la cattura dei maschi adulti, in modo da limitare la riproduzione e quindi limitare il successivo ciclo riproduttivo. Tali trappole sono reperibili commercialmente presso rivenditori di materiali fitosanitari e agricoli (in particolare Consorzi agrari).
- Nella seconda metà di settembre, quando le larve sono in fase di alimentazione degli aghi di pino, effettuare trattamenti con insetticidi microbiologici anch'essi reperibili presso rivenditori di materiali fitosanitari e agricoli.
- Da dicembre a marzo (dipende dalle temperature stagionali) si può praticare la lotta meccanica. Sugli alberi dove si sono formati i nidi della processionaria (che appaiono come grandi bozzoli bianchi di circa 10 cm) è quindi necessario provvedere alla loro asportazione manuale, alla loro distruzione mediante taglio e/o apertura della massa sericea e al loro smaltimento. Per tale attività si consiglia di rivolgersi a personale munito di dispositivi di protezione e idonei mezzi. Naturalmente è importante che tale attività sia svolta prima che le larve escano dal nido e scendano dagli alberi.
A tal fine si precisa che:
Le larve neonate si possono trovare nei pressi delle ovature già a fine luglio-inizio agosto alle quote più elevate, mentre nelle zone planiziali o di media collina quest’ultime si osservano di solito a partire dalla metà di agosto e nelle pinete costiere non prima di settembre.
I primi nidi autunnali sono piccoli e non compatti, e vengono costruiti in zone diverse della chioma.All’inizio dell’inverno, con il diminuire delle temperature, viene costituito un nido definitivo estremamente compatto; tanto da costituire un isolante termico tale da resistere anche all’effetto del fuoco. I nidi si ingrandiscono in conseguenza della confluenza di larve provenienti da più ovature.
Le larve mature, in un periodo che può variare a seconda delle condizioni ambientali da fine febbraio ad aprile, abbandonano la pianta ospite e sempre in fila indiana formano la processione alla ricerca di un luogo adatto per penetrare nel suolo e incrisalidarsi.
Da tale momento in poi la lotta meccanica diventa inutile.
Nelle aree urbane a causa di particolarità microclimatiche l’inizio delle processioni d’incrisalidamento delle larve può essere anticipato a fine inverno - inizio primavera.
Nello stesso periodo dell’anno (dicembre – marzo) in alternativa alla lotta meccanica si può invece far ricorso alla lotta microbiologica mediante l’impiego dell'insetticida biologico Bacillus thuringiensis kurstaki (Btk). Il Bacillus thuringiensis è un batterio che paralizza le larve danneggiandone i centri nervosi ed viene in genere asperso mediante l’utilizzo di atomizzatori. Tale tipo di intervento è praticato dalle imprese specializzate di disinfestazione.
Sparare ai nidi della processionaria è una pratica inutile e pericolosa: le rotture dei nidi che possono essere determinate dall’effetto dei pallini del munizionamento da caccia è assai relativo e comunque non tale da consentire l’esposizione delle larve a temperature basse per un periodo prolungato. Inoltre, l’impatto dello sparo può provocare la fuoriuscita e la potenziale dispersione dei peli urticanti contenuti all’interno del nido. Un tempo la Provincia consentiva lo sparo con munizionamento specifico mediante specifica deroga. In assenza di provvedimenti specifici (quali eventuali ordinanze comunali) lo sparo alla processionaria potrebbe configurarsi come esercizio venatorio in periodo non consentito (se effettuato a caccia chiusa) o in aree dove è vietato l’esercizio venatorio (tanto più se prossime ai centri urbani).
In sintesi:
Inizio autunno(larve giovani prive di peli urticanti)
Trattamento delle piante con prodotti microbiologici a base di Bacillus thuringiensis varietà kurstaki (Btk) da effettuarsi a cura di personale munito di idonei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI). Non è necessario prendere altre precauzioni in quanto le larve che cadono al suolo non risultano pericolose e non sono ancora stati formati i nidi definitivi.
Inverno - primavera (larve con peli urticanti)
Sono ancora possibili interventi con prodotti a base di Btk ma con il procedere della stagione e il passaggio delle larve verso le ultime età è necessario evitare per alcuni giorni di avvicinarsi alle piante trattate in quanto anche il contatto con le larve morte causa problemi di ordine igienico-sanitario. In aree urbane e periurbane, risulta valida la raccolta e la distruzione dei nidi.
Estate (presenza di vecchi nidi)
I vecchi nidi contengono peli urticanti. Per questo motivo in parchi e giardini è consigliabile la loro asportazione ricorrendo ad operatori addestrati e muniti dei necessari Dispositivi di Protezione Individuale.